Recensione: La storia ci ha mentito

 La storia ci ha mentito. Dai misteri della borsa scomparsa di Mussolini alle ami segrete di Hitler, le grandi menzogne del Novecento di Arrigo Petacco

Titolo: La storia ci ha mentito

Autore: Arrigo Petacco

Genere: Storia

Prezzo Cartaceo: € 20,00 

Pagine: 209

Pubblicazione: 6 giugno 2017 

Editore: Mondadori

Collana: Oscar storia

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

Trama: Quante furono davvero le armi segrete a cui Hitler affidò fino all'ultimo le proprie speranze di vittoria? Quali obiettivi ispirarono il temerario volo sulla Gran Bretagna del gerarca nazista Rudolf Hess? Che cosa conteneva realmente la famosa borsa che Mussolini portava con sé al momento della sua cattura a Dongo? Sono alcuni dei misteri che continuano a suscitare l'interesse di tanti appassionati di storia. Su questi e su molti altri episodi della seconda guerra mondiale e del ventennio che l'ha preceduta indaga Arrigo Petacco, assolutamente convinto che molti di quegli eventi siano stati raccontati enfatizzando le ragioni dei vincitori e tacendo quelle dei vinti. Ogni volta che è scoppiata una guerra, afferma nell'Introduzione, "la prima vittima è sempre stata la verità (le bugie sono necessarie per demonizzare il nemico), ma poi, quando la guerra è finita, le bugie dei vincitori sono diventate delle "verità", mentre quelle dei vinti sono sopravvissute sottotraccia". Una prospettiva che sarebbe arrivata alle estreme conseguenze con il trattamento riservato al Giappone sconfitto, costretto a lungo a rimuovere la propria storia dai manuali scolastici. Questo libro si propone appunto di recuperare il punto di vista dei vinti, di mostrare "il rovescio della medaglia".

Recensione: Le bugie o le menzogne in tempo di guerra sono pane quotidiano e poi a conflitto terminato la storia viene scritta dai vincitori, ovviamente preoccupati di non ristabilire la verità; in relazione a ciò lo scopo che si è proposto l’autore con questo saggio è di dare ascolto alle istanze degli sconfitti, senza tuttavia arrivare a determinare con certezza quella che è la verità. 

Infatti Arrigo Petacco ha inteso soprattutto fare l’avvocato del diavolo, ponendo in luce incongruenze, comportamenti strani già ben noti, con il tentativo, a puro livello di ipotesi, di fornire una spiegazione.

Rientra in queste fattispecie anche il silente fronte occidentale per buona parte del primo anno di guerra e che sembrò frutto di una tregua non sottoscritta. I motivi di questo comportamento da parte tedesca potevano forse risiedere nell’ipotesi di arrivare a un accordo con gli anglo-francesi per un’azione comune verso l’Unione Sovietica, nonostante il patto di non aggressione sottoscritto da Stalin con Hitler; si tratta tuttavia unicamente di un’ipotesi, come quella che vide la discesa in campo dell’Italia con l’alleato tedesco solo nel giugno del 1940, in virtù di quel patto d’acciaio dalle condizioni capestro che sarebbero state sottoscritte da Ciano in difformità degli ordini ricevuti da Mussolini, ipotesi che mi sembra del tutto azzardata vista la notevole avversione per i tedeschi del genero del Duce. 

Insomma, almeno nella prima parte del saggio, abbiamo solo chiacchiere e non poteva essere diversamente perché gli attori dell’epoca sono morti, documenti che chiariscano non si trovano e quindi nascono delle teorie, più o meno opinabili. 

Molto più interessante è la seconda parte in cui si parla non solo della famosa seduta del Gran Consiglio del fascismo del 25 luglio 1943, a cui Mussolini, un Mussolini stanco e preoccupato avrebbero potuto opporsi, ma anche delle testimonianze di Edda Ciano che notoriamente era in intimità con suo padre, nel senso che con lei si apriva, e che potrebbero spiegare tante cose, come tentano di fare, ma non lo fanno.

Infatti il Duce, a proposito della guerra d’Etiopia, da cui sarebbero nati tutti i suoi problemi con l’opposizione di paesi colonialisti come la Francia e l’Inghilterra, avrebbe preteso di dimostrare che fu costretto proprio da queste due potenze a gettarsi nelle braccia di Hitler, nell’impossibilità di lasciargli spazio. Più che un movente, sembrerebbe una scusa per giustificare un operato francamente scellerato che portò l’Italia alla guerra e alla rovina. 

Mi sembra invece più plausibile il fatto che Mussolini non avesse a che fare con il delitto Matteotti, visto che gli esecutori, tutti fascisti, probabilmente volevano dare solo una lezione al parlamentare socialista, ma poi la faccenda era sfuggita loro di mano.

C’è poi una terza parte in cui si parla di un Mussolini privato, sia di quando ancora non era il Duce, sia di quando lo era nel pieno esercizio delle sue funzioni; si passa così dal periodo scolastico, in cui già si ravvisava la capacità di oratore, alle gestioni dei rapporti con i parenti (sempre esosi, ma lui era stretto di manica) allorché comandava l’Italia.

E c’è anche il Benito Mussolini della Repubblica di Salò, l’ombra di se stesso, un uomo che ogni tanto sogna di dar vita a uno stato effettivamente socialista, circondato dalle SS, ma anche da amici romagnoli, fra i quali quel Bombacci fondatore del partito comunista italiano. 

Sono illusioni, momenti di evasione, nel grigiore plumbeo di una decadenza inarrestabile e vedere l’uomo che ha comandato con il pugno di ferro l’Italia ridotto a una pura figura di rappresentanza, senza potere e senza avvenire, può muovere anche a pietà, ma non si deve dimenticare che lui, nella sua enorme vanità, pur realizzando anche cose buone, precipitò un paese e un popolo nell’orrore e nelle distruzioni di una guerra.

Da leggere.


EAN: 9788804679981

Recensione: Quantum

 Quantum. Il primo caso del capitano Calli Chase di Patricia Cornwell

Titolo: Quantum

Titolo Originale: Quantum

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 22,00

Prezzo Ebook: € 7,99

Pagine: 324

Pubblicazione: 26 novembre 2019

Editore: Mondadori

Collana: Omnibus 

EAN: 9788804724940

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: La grande autrice bestseller torna in libreria con una nuova, sorprendente serie thriller dove cybercriminali, forze governative e una straordinaria eroina si danno la caccia nel disperato tentativo di impedire – o favorire – un drammatico sabotaggio.

Alla vigilia di una missione spaziale top secret, il capitano Calli Chase si rende conto che nei tunnel sotterranei del centro di ricerca della NASA qualcosa non va. Pilota della NASA, ingegnere aerospaziale e investigatrice specializzata in cybercriminalità, Calli sa bene che una tempesta incombente, unita a un guasto nei sistemi di sicurezza, può fornire la copertura perfetta per un sabotaggio, con conseguenze fatali. Ma il pericolo è persino peggiore: tracce di sangue secco nei sotterranei, un badge di sicurezza mancante, uno strano suicidio… tutto fa convergere i sospetti sulla gemella di Calli, Carme, scomparsa in missione da giorni. Nel disperato tentativo di evitare la catastrofe e riabilitare l'immagine della sorella, il capitano Chase deve mettere in campo tutte le sue conoscenze e affrontare un passato familiare doloroso. Mentre il tempo sta per scadere, Calli si rende conto che fallire significa mettere la parola fine non solo a un importante programma spaziale ma alla sicurezza di un'intera nazione.

Recensione: Due gemelle: Calli e Carme tanto uguali esternamente che è difficile distinguerle.
Il fidanzato di Carme abbraccia la sorella sbagliata per errore, o perché è quello che vuole veramente.

Il capitano e mentore di Calli per essere sicuro di parlare con la persona giusta tasta il polpastrello della ragazza dove sa che deve esserci una cicatrice.

I loro genitori le scrutano pensierosi e eludono domande dirette. Una vita strana è quella di queste donne cresciute in una base della Nasa e abituate ai segreti: quelli dei genitori che non possono parlare dl loro lavoro e quelli che hanno tra loro. 

Così uguali all'esterno, ma così diverse, quasi incompatibili dentro. Si conoscono poco, o forse così bene da dubitare l'una dell'altra ma nonostante tutto da decidere di rischiare carriera e affetti pur di aiutarsi.

Quando entrambe decidono di iniziare una carriera all'interno di organismi militari le cose si complicano. Le parole che non si possono dire, ma forse solo accennare prestando attenzione a microspie e a orecchie indiscrete diventano sempre di più. 

Niente di strano quindi se ci sono partenze improvvise o se qualcuno della famiglia Chase rimane assente senza spiegazione per lunghi periodi. Più strano invece che un generale con quattro stelle faccia domande su Carme senza dare ulteriori spiegazioni, Strano anche che alla vigilia di due importanti missioni spaziali che dovranno essere coordinate da Calli un badge venga rubato, qualcuno faccia scattare l'allarme di un sotterraneo segreto e la proprietaria del badge scomparso decida di suicidarsi in modo alquanto complicato. 

Da qui partono le indagini di Calli: una specie di factotum della Nasa esperta di cybersicurezza. 

Sullo sfondo sua sorella, il rapporto che lega le due ragazze e uno strano episodio che le ha viste coinvolte nell'infanzia. In primo piano le indagini che sembrano portare verso Carme e come contorno segreti di Stato, depistaggi e operazioni di facciata che nascondono altro.

Direi che la signora Cornwell si sia abbastanza discostata dai romanzi della serie di Kay Scarpetta. 

L'ambientazione e le caratteristiche degli altri personaggi però sono abbastanza nuovi. 

La trama è piuttosto contorta: sembra quasi che l'autrice abbia voluto mettere troppe cose in poco spazio.

Finale aperto, anzi apertissimo, senza vere risposte e che rimanda al prossimo volume. 

Abbastanza deludente per me questo aspetto. 

Tanto impegno per rimettere assieme tutti gli indizi e le mezze informazione che la Cornwell ha seminato nel corso del romanzo, per poi rimanere a bocca asciutta.

Consigliato a chi piace la fisica quantistica, non a chi ama le riflessioni e l'introspezione. 




Recensione: Spin

 Spin di Patricia Cornwell

Titolo: Spin

Titolo Originale: Spin

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 22,00

Prezzo Ebook: € 7,99

Pagine: 348

Pubblicazione: 2 marzo 2021

Collana: Omnibus

EAN: 9788804739814

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: In questo nuovo romanzo il capitano Calli Chase è coinvolta in una lotta contro il tempo per sventare un terribile complotto che tiene in bilico il destino dell'umanità. All'indomani del fallimentare lancio di un razzo della NASA, il capitano Calli Chase si ritrova faccia a faccia con la sua gemella scomparsa da tempo, e con l'inquietante interrogativo di chi sia davvero. Adesso che il programma top secret avviato anni prima ha incontrato un ostacolo inaspettato, solo Calli può reindirizzarne il corso e risolvere la situazione. Aiutata da tecnologie all'avanguardia, l'investigatrice scienziata della NASA e pilota della Space Force dovrà a ogni costo scoprire l'anello mancante che lega il sabotaggio del razzo a quello che le sta accadendo. Una ricerca che qualcuno sembra intenzionato a fermare a ogni costo. Dalla NASA alla fattoria della famiglia Chase, dalla Casa Bianca alle lontane orbite spaziali, Calli deve misurarsi con un avversario astuto e spietato. Come in una pericolosa partita a scacchi planetaria, una sola mossa sbagliata rischia di scatenare conseguenze catastrofiche che si estenderanno ben oltre i confini della Terra.

Recensione: Successivamente infatti la scrittrice ha ritenuto, giustamente, di dover crescere e staccarsi dalla inevitabile ripetitività dei racconti con il personaggio che le ha regalato popolarità, e si è cimentata in altri generi letterari, creando altri eroi di carta: ma non con uguale successo di critica e di lettori, anzi.

Dopo una serie quindi di libri con poca o nessuna fortuna, la Cornwell pare essersi ripresa con l’ultima sua creatura, Callisto “Calli” Chase, una giovane agente dei servizi di sicurezza della NASA, l’ente spaziale americano, che ha fatto il suo esordio nel romanzo precedente a questo, “Quantum”. 

Malgrado la giovane età, Calli è una donna affascinante per molti versi, nel fisico, nei modi, nell’intelligenza, sapiente e scientificamente multi-abile: è infatti una pilota, una scienziata, una esperta della più raffinata e avveniristica tecnologia informatica, una specie di agente segreto addestrata pertanto all’uso delle armi, di tattiche e strategie di vigilanza e sicurezza, un agente specialissimo quindi, un cyberninja come lei stessa si definisce:

“Gli agenti speciali, i cyberninja come me, devono avere una laurea. Alcuni hanno anche un dottorato e una formazione in diverse discipline che spaziano da scienze e ingegneria a psicologia e arte…ma sono anche ingegnere aerospaziale, fisica quantistica, pilota collaudatore e astronauta in fieri”.

Un altro particolare che la caratterizza è che Calli ha una sorella gemella, un vero e proprio clone perfettamente identico ed interscambiabile, Carme, come lei agente dei servizi di sicurezza della NASA. 

Con tale premessa, data la sua preparazione il minimo da aspettarsi è che Calli sia coinvolta in intrighi, azioni, avventure galattiche che hanno a che fare con la salvezza del pianeta, che contemplano pertanto dimestichezza con un’informatica altamente specialistica, l’Intelligenza Artificiale elevata alla massima potenza, il cybercrimine, i voli spaziali e quanto altro di avveniristico si possa ipotizzare: oserei dire che si tratti di autentici romanzi di fantascienza, ambientati ai nostri giorni e portati al parossismo.

Insomma, il romanzo è questo: un cyber romanzo.

Può piacere, certo, ma ha anche qualche punto debole. 

La trama è complicata, un sequel del romanzo precedente, un prequel del prossimo, un pochino troppo intricata e piena zeppa di sigle, di acronimi, di termini scientifici, di rimandi alla fisica quantistica e all’ingegneria che, per quanto interessanti, alla lunga stancano.

Inoltre, manca di suspense,di attesa, di paura.

Anche lo stile di scrittura è particolare, ridondante, Patricia Cornwell indubbiamente sa scrivere, scrive bene, ci mancherebbe, ne ha data ampia prova, e però proprio per le caratteristiche della storia e della protagonista stavolta effettua in un certo senso uno “spin”, una rotazione sull’asse della sua scrittura, che appare più elaborata, forse più elegante, ma a mio parere anche più involuta, appesantisce la lettura.

Tutto il romanzo, quindi, appare come una celebrazione dell’american way of the life, un excursus onorifico del patriottismo e della capacità tecnico scientifica americana all’avanguardia nella ricerca e nelle scienze, specie quelle aereo spaziali, tale che i posteri possano un giorno apprezzare l’American graffiti technology e rilevarne quanto abbia inciso nel progredire dell’umanità.

Lo consiglio, ma non aspettatevi Kay Scarpetta o un medical thriller, è altro, piacerà solo agli appassionati del genere cyber-thriller. 



Il libro dei Morti

 Il libro dei Morti di Patricia Cornwell

Titolo: Il libro dei Morti

Titolo Originale: Book of the dead

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 7,90, usato su Libraccio € 5,23

Prezzo Ebook: € 6,49 

Pagine: 496

Pubblicazione: 12 maggio 2020

Editore: Mondadori

Collana: I miti

EAN: 9788804725503

Valutazione: ⭐⭐

Trama: Dopo l'ultimo devastante caso che l'ha vista in azione in Florida, Kay Scarpetta si trasferisce a Charleston, nel South Carolina, dove apre uno studio di patologia forense con l'irrinunciabile aiuto della nipote Lucy e del fidato Pete Marino. Proprio quando sembra prendere avvio una tranquilla esistenza nella routine della provincia americana, Kay è chiamata a Roma per collaborare alle indagini sull'orrenda fine di una giovane campionessa di tennis statunitense. Un caso che sembra collegarsi a quello di un bambino morto proprio a Charleston in seguito alle privazioni e ai maltrattamenti. E a tutto ciò non sembra essere estranea una vecchia nemica di Kay, la psichiatra Marilyn Self. Cosa lega questi casi? Perché l'assassino scrive alla dottoressa Self prima di uccidere le sue vittime e di accanirsi con inaudita ferocia sui loro corpi? Ancora una volta Kay Scarpetta dovrà mettersi sulle tracce del colpevole, interpretandone i messaggi prima che sia troppo tardi.

Recensione: Lo dico con estremo dispiacere: questo libro mi ha deluso profondamente; l'idea in sè non era male, ma secondo me non è stata sviluppata in modo adeguato.

Un thriller apatico, una storia che non decolla nella mente del lettore, un intrigo che non provoca emozione e si trascina faticosamente per tutte le pagine del libro, provocando sbadigli e a volte reazioni di pena e disgusto.

E' la storia di questa dottoressa Kay Scarpetta che viene chiamata a Roma per l'omicidio di una ragazza, una campionessa di nuoto, trovata mutilata in un parcheggio...lei è un medico legale, non un investigatore, eppure si occupa di delitti, oltre che di autopsie.

Il libro dei morti altro non è che un anonimo libro in cui lei annota le morti dei suoi pazienti e le motivazioni che ha potuto rilevare nel compiere le sue dissezioni.

Interessanti sono le descrizioni, a volte particolareggiate dei cadaveri e delle autopsie. 

Molto accennata e lieve la personalità del serial killer, a cui viene dato ben poco rilievo nel corso di questa storia scialba, e che secondo me avrebbe dovuto essere più evidenziata.

Molto incolori e privi di personalità anche gli altri personaggi che affiancano la brava dottoressa.

Nonostante questo arrivano alla fine a trovare il colpevole, attraverso una serie di deduzioni aiutate da una sfacciata serie di coincidenze.

Ho trovato questo romanzo poco coinvolgente e più che trasmettermi tensione e attesa come dovrebbe fare un buon thriller mi ha dato l'idea di una scrittrice stanca dei suoi personaggi e poco motivata.



Recensione: Calliphora

 Calliphora di Patricia Cornwell

Titolo: Calliphora 

Titolo Originale: Blow Fly

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 10,00 - € 12,35 Tascabile, Usato su libraccio € 5,50

Pagine: 416

Pubblicazione: 19 luglio 2005

Editore: Mondadori

Collana: Oscar Bestsellers 

EAN: 9788804547679

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: È impossibile, nella carriera di un detective, dimenticare il disordinato, incessante movimento delle mosche necrofaghe su un cadavere umano: uno spettacolo orribile che prima o poi un poliziotto è costretto a contemplare. Adesso le mosche Calliphora potrebbero essere un lontano ricordo per Kay Scarpetta che, lasciati Richmond e l'Istituto di medicina legale della Virginia, si è trasferita a Delray Beach, in Florida: un lavoro da consulente free lance, decisamente più tranquillo. Ma gli spettri, si sa, ritornano. La strana morte in Louisiana di una ricca signora, apparentemente per overdose, ben presto mostra inquietanti collegamenti con la scomparsa di numerose donne nella zona di Baton Rouge.

Recensione: Kay Scarpetta è triste, sconsolata, non ha più voglia di combattere. Nonostante siano passati alcuni anni dalla scomparsa del suo Benton ancora non riesce a superare il lutto.

In più la sua carriera ha subito non solo una battuta di arresto, ma una bella marcia indietro.

Abbandonato il ruolo di capo medico legale della Virginia è diventata una consulente privata, si è trasferita in una casa ben ai di sotto dei suoi standard, insomma la donna che sembrava fatta di acciaio si è rivelata una donna come le altre: con le su fragilità e i suoi drammi.

Peccato che trattandosi della protagonista di un romanzo thriller, e non di un polpettone psicologico, a me piaceva proprio quella donna invincibile, un po' cinica e sempre professionale.

Lo stesso vale per i suoi fidi Pete Marino e Lucy Farinelli che sembra diano il peggio di sé sfoggiando una cattiveria mai vista in precedenza per poi crogiolarsi in sensi di colpa e piangere sul latte versato.

Infine il mistero della morte di Benton Wesley che si svelerà essere un mistero solo per Kay.

Questa è la parte del volume che mi è piaciuta poco.

Più intrigante, invece la parte dove la Cornwell ci racconta di un serial killer, del suo nascondiglio, delle sue battute di caccia e della strana simbiosi che ha sviluppato con una delle sue vittime, o forse i ruoli si sono invertiti? In questa parte ho ritrovato tutta la Patricia Cornwell dei primi romanzi: con una scrittura precisa, capace di andare al punto, di descrivere con naturalezza dettagli raccapriccianti, ma senza indulgere nel piacere di scandalizzare o far arricciare il naso per il raccapriccio ai suoi lettori.

Poche pagine estratte da un contesto piuttosto piatto, che comunque bastano a salvare parzialmente un romanzo che in effetti non è poi un granché.




Recensione: Uomini che odiano le donne. Millenium Vol.1

 Uomini che odiano le donne. Millenium Vol.1 di Stieg Larsson

Titolo: Uomini che odiano le donne. Millenium Vol.1 

Titolo Originale: Män som hatar kvinnor

Autore: Stieg Larsson

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 15,00

Prezzo Ebook: € 8,25 

Pagine: 676

Pubblicazione: 4 ottobre 2018

Editore: Marsilio

Collana: Universale economica feltrinelli

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l’invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l’inquietudine di un enigma mai risolto. Quando, ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l’ultima volta di fare luce sul mistero, l’incarico di cercare la verità viene affidato a Mikael Blomkvist, noto e affascinante giornalista che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Aiutato da Lisbeth Salander, giovanissima e abilissima hacker, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.

Recensione: Le imprese Vanger, pur in declino, restano uno dei gruppi societari svedesi più influenti. Merito di Henrik Vanger, amministratore delegato, che è riuscito nell’impresa di tenere unita il più possibile una famiglia allargata molto particolare: dei singoli membri Henrik conosce bene il potenziale e le tare caratteriali (cosa fondamentale per chi deve rispettare la regola voluta dai fondatori del gruppo imprenditoriale, cioè che le quote azionarie rimangano saldamente ancorate alla famiglia di sangue). E’ per questo che, al momento di lasciare la guida del gruppo per sopraggiunti limiti di età, ha individuato nel nipote Martin la persona adatta a sostituirlo.

Nessun problema, dunque, se non fosse per quel cruccio che assilla Henrik da 36 anni: la scomparsa della nipote Harriet, che egli vedeva come sua erede naturale per la guida delle società. Un evento accaduto in un momento di particolare confusione sull’isola di Hedeby (il “regno” della famiglia Vanger), dovuta all’incidente che coinvolse un’autocisterna e per mezza giornata tagliò fuori il luogo da ogni collegamento esterno. Eppure sull’isola, in quella convulsa giornata del 1966, qualcuno ha avuto la freddezza di pensare a togliere di mezzo Harriet e farne sparire le tracce. Presumibilmente la stessa persona che tormenta Henrik inviandogli, ogni anno al suo compleanno, un fiore incorniciato, proprio come usava fare la ragazza prima di scomparire nel nulla.
Anche per questo il vecchio Vanger non è riuscito a dimenticare, al contrario di altri membri della famiglia.

“Uomini che odiano le donne” è il primo volume di una trilogia, scritta dallo svedese Stieg Larsson e conosciuta universalmente come “trilogia di Millennium” (dal nome della rivista diretta da Mikael Blomkvist, il giornalista d’inchiesta che nella saga si reinventa investigatore).
La vicenda “gialla” riguardante i Vanger è ben costruita ma non originalissima. In più, sconta qualche “debolezza” (come nella parte che svela la chiave di lettura degli appunti di Harriet, non intuita nel corso dell’indagine ufficiale e invece indovinata da un personaggio secondario della storia).
Piuttosto, a rendere questo libro un’avvincente lettura sono:
- l’intelligenza dell’autore nell’utilizzare la trama per aprire uno squarcio su problematiche sociali diffuse:
si parte dalla violenza sulle donne evocata nel titolo del libro (narrata nella civilissima Svezia, ma come tristemente noto attualissima in diverse realtà), per giungere all’economia malata, condizionata dalle multinazionali e dai poteri forti (interessante il passo del libro in cui Larsson – a sua volta giornalista ampiamente dedicatosi a temi finanziari ,distingue tra le sorti dell’economia di un Paese e quelle dell’andamento del suo mercato borsistico);
- uno stile di scrittura scorrevole e molto attento ad illustrare al lettore i diversi concetti messi in campo, in modo da non lasciarlo mai indietro;
- infine e qui Larsson è davvero bravissimo, la capacità di concepire un maxi preambolo che funge da architettura di tutti gli snodi della storia:
ci vogliono 130 pagine (un intero libro) prima di iniziare a trattare il “mistero” dei Vanger, eppure nessuna sensazione di “pesantezza” ne risulta al lettore.
Al contrario, si tratta di pagine che servono a caratterizzare con accuratezza i due (memorabili) protagonisti della storia: 
Mikael Blomkvist, che, nel peggior momento della sua carriera giornalistica, viene reclutato da Henrik Vanger come ultima carta utile a portare alla luce la sorte di Harriet; e Lisbeth Salander, ragazza problematica e singolare in ogni suo comportamento (per questo, sotto tutela), a sua volta reclutata da Blomqvist quando quest’ultimo prende coscienza di tutte le abilità informatiche che ella riesce ad utilizzare a fini investigativi.
L’accoppiata tra un cinquantenne aggrappato all’etica (nonostante tutto) e una ventiquattrenne abituata a lottare per ottenere ogni minima cosa (a partire dal rispetto di chi la circonda) funziona: le parti in cui i due personaggi vengono presentati e quelle ben avanti nel libro in cui interagiscono, sono tra le più godibili… a tacer del fatto che la contraddittoria figura di Lisbeth assomma in sé una serie di capacità sconosciute al miglior James Bond. Proprio per questo nonostante l’autodefinizione di “freak” che compare nel corso del romanzo è decisamente il personaggio destinato a catturare la scena (come testimoniano anche le successive trasposizioni cinematografiche della saga).






Recensione: La collina dei conigli

 La collina dei conigli di Richard Adams 

Titolo: La collina dei conigli

Titolo Originale: Watership Down

Autore: Richard Adams

Genere: Narrativa Contemporanea - Ragazzi

Prezzo Cartaceo: € ì12,00

Pagine: 434 

Pubblicazione: 13 novembre 2013

Editore: Rizzoli

Collana: Bur rizzoli narrativa

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: Il saggio Moscardo, l’ingegnoso Mirtillo, il prode Argento e tanti altri sono gli eroi di questo fantastico romanzo epico. Un drappello di piccoli coraggiosi conigli, alla ricerca di un avvenire più sicuro, migra attraverso le ridenti colline del Berkshire e affronta mille nemici in un indimenticabile cammino verso il più prezioso dei beni: la libertà. Con La collina dei conigli la letteratura contemporanea ha ricreato la sua Iliade e la sua Odissea: i piccoli e coraggiosi protagonisti vivono avventure ed emozioni, nella quiete di splendidi pascoli, e raccontano leggende sul Popolo dei Conigli, i suoi dèi e i suoi eroi. A 50 anni dalla prima uscita della Collina dei conigli, con la prefazione originale di Madeline Miller che illumina il potere della mitologia in quest’epica storia di conigli.

Recensione: "La collina dei conigli" rientra nella categoria dei libri che nel corso degli anni mi è capitato di trovare in tante liste dedicate a consigli di lettura, ma al tempo stesso avevo l'impressione di non averne mai sentito parlare in modo chiaro da nessuno. Vedendola associata anche all'argomento della distopia, il mio interesse verso questa storia ha continuato ad aumentare, e ora sono finalmente riuscita a recuperarla per farmene un'impressione personale.

La narrazione si delinea nel corso di un'estate e l'ambientazione sono le colline dell'Hampshire. La trama parte dalla conigliera di Sandleford, dove sono nati e cresciuti i fratelli Moscardo e Quintilio; quest'ultimo è dotato di poteri di preveggenza e capisce che la loro colonia è in grave pericolo. Non riuscendo a convincere il Coniglio Capo a far migrare tutti, i due radunano una decina di conigli che sono disposti a seguirli per raggiungere il Colle Watership, dove fra molte difficoltà fonderanno una nuova conigliera.

Di base questo romanzo è una favola per bambini, quindi l'intreccio non è per nulla complesso e presenta non soltanto un fucile di ?echov, ma la sua intera armeria; di conseguenza la lettura può risultare a tratti noiosa, affrontando una storia a dir poco prevedibile. A rendere ancor più lento il dipanarsi della vicenda contribuiscono i racconti su El-ahraiará -una sorta di coniglio primigenio celebre per la sua astuzia che viene venerato al pari di un eroe mitologico-, carini a loro modo ma alla fine dei conti niente più che filler: uno o due al massimo sarebbero stati sufficienti.

Oltre a questi ed altri difetti marginali, come la poca chiarezza per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Moscardo nella premessa oppure la difficoltà del distinguere i personaggi secondari perché scarsamente caratterizzati, il libro non ha grosse pecche. Forse il problema maggiore riguarda il target, perché pur risultando perfetto per dei giovani lettori sotto tanti aspetti, la mancanza di un glossario, la scelta del lessico e la presenza di parecchia violenza potrebbero confondere e turbare un bambino che si approcci a questo titolo senza alcuna guida.

Con il giusto approccio questo romanzo però può dare molto. Entrare nel mondo immaginato da Adams, in cui i conigli hanno una loro società dal linguaggio "lapino" alla mitologia, è davvero affascinante, e così anche conoscere il gruppo protagonista: Quintilio, Mirtillo e Parruccone nascono come macchiette, ma poi ottengono una valida crescita. 
Moscardo poi è un caso a parte, perché in un primo momento non sembra capace di prendersi sulle spalle il destino dei suoi compagni, ma pian pano prende coraggio ed assume un ruolo di leadership per il quale si scopre molto portato. 
Mi è piaciuto molto leggere i suoi ragionamenti e le sue insicurezze, che lo rendono un personaggio capace di trasmettere delle emozioni credibili nonostante il contesto lontanissimo dalla civiltà umana in cui si muove.

Ho apprezzato molto le riflessioni che il testo suggerisce, su temi di etica, giustizia e ruoli sociali; sono resi semplici per il pubblico di riferimento, ma non si tratta di messaggi banali. 
E anche l'edizione si conquista un mezzo voto in più: non solo presenta una cover ipnotica, ma può vantare anche una traduzione davvero curata, nella quale le peculiarità del testo originale sono state mantenute se non nella forma almeno nella sostanza.

Quindi, una storia che per tanti aspetti sarebbe ottima ancora oggi come lettura per i bambini: le descrizioni ricche di fascino, i personaggi caricaturali, la semplicità dell'intreccio ed i validi messaggi veicolati. 
La forma però risulta troppo astrusa per essere fruibile da una simile audience, e lo stesso vale per la violenza fisica ed emotiva.

Libro che consiglio la lettura. 



ISBN cartaceo9788817070461



Recensione: American Sniper

 American Sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia Americana di Chris Kyle 

Titolo: American Sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia Americana 

Autore: Chris Kyle 

Genere: Biografia

Prezzo Cartaceo: € 12,50 

Prezzo Ebook: € 7,99

Pagine: 368

Pubblicazione: 25 giugno 2019

Editore: Mondadori

Collana: Oscar bestsellers 

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

Trama: "American Sniper" è l'autobiografia di un guerriero che rimpiange di non aver ucciso più nemici, ma, al tempo stesso, non nasconde la drammaticità dell'esperienza bellica. Il racconto delle sue imprese si intreccia alle pagine dedicate alle vicende più strettamente private. Sino alla sofferta decisione di congedarsi, per diventare "un bravo papà e un buon marito", e per aiutare, i reduci in difficoltà e abbandonati a se stessi.

«Chris Kyle racconta la sua storia con lo stesso coraggio e la stessa grinta che ha mostrato nella vita e sul campo di battaglia. "American Sniper" è una lettura straordinaria» - Clint Eastwood


Tra il 1999 e il 2009 Chris Kyle, membro dei Navy SEAL degli Stati Uniti, ha fatto registrare il più alto numero di uccisioni a opera di uno sniper di tutta la storia militare americana. I suoi compagni d'armi, che ha protetto con precisione letale dall'alto dei tetti e da altre postazioni invisibili durante la guerra in Iraq, lo chiamavano "la Leggenda". Per i nemici, invece, era semplicemente al-Shaitan Ramadi, il diavolo di Ramadi. Texano di nascita, Chris impara a sparare da ragazzo, andando a caccia con il padre. Dopo aver fatto il cowboy e aver partecipato a diversi rodei, decide di arruolarsi nei SEAL e viene subito catapultato in prima linea nella "guerra al terrore" intrapresa dall'amministrazione Bush dopo l'11 settembre 2001. Sopravvissuto a battaglie, imboscate e trappole di ogni genere, Chris Kyle troverà prematuramente la morte proprio per mano di un giovane veterano afflitto da disturbo da stress post-traumatico un anno dopo l'uscita dell'edizione originale di questo libro.

Recensione: Ho acquistato questo libro dopo aver visto il film, pensavo che la trama non sarebbe stata una sorpresa invece lo è stata.
I temi della guerra e del combattimento sono centrali, ma la narrazione in prima persona di Chris Kyle e il linguaggio diretto e a volte forte, rende il tutto molto più coinvolgente.
La narrazione dei fatti è nuda e cruda, non si risparmia e anzi spesso mostra aspetti della guerra su cui da civile non si riflette.
I pensieri di Chris e le sue convinzioni, mostrano realmente chi era e quanto quello che faceva aveva una motivazione solida e ammirevole.
Pensando a quello che gli è successo, alcuni brani del libro fanno venire i brividi, ha rischiato la vita in così tante occasioni che morire in quel modo, da un qualche modo un senso di ingiustizia.
Consiglio il libro agli amanti dei libri di guerra e di azione, ma anche a chi vuole leggere una storia forte e vera su cos'è davvero la guerra e il prezzo che si paga per combatterla.


(Attualmente questo libro non è più disponibile). 

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