Recensione: Calliphora

 Calliphora di Patricia Cornwell

Titolo: Calliphora 

Titolo Originale: Blow Fly

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 10,00 - € 12,35 Tascabile, Usato su libraccio € 5,50

Pagine: 416

Pubblicazione: 19 luglio 2005

Editore: Mondadori

Collana: Oscar Bestsellers 

EAN: 9788804547679

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: È impossibile, nella carriera di un detective, dimenticare il disordinato, incessante movimento delle mosche necrofaghe su un cadavere umano: uno spettacolo orribile che prima o poi un poliziotto è costretto a contemplare. Adesso le mosche Calliphora potrebbero essere un lontano ricordo per Kay Scarpetta che, lasciati Richmond e l'Istituto di medicina legale della Virginia, si è trasferita a Delray Beach, in Florida: un lavoro da consulente free lance, decisamente più tranquillo. Ma gli spettri, si sa, ritornano. La strana morte in Louisiana di una ricca signora, apparentemente per overdose, ben presto mostra inquietanti collegamenti con la scomparsa di numerose donne nella zona di Baton Rouge.

Recensione: Kay Scarpetta è triste, sconsolata, non ha più voglia di combattere. Nonostante siano passati alcuni anni dalla scomparsa del suo Benton ancora non riesce a superare il lutto.

In più la sua carriera ha subito non solo una battuta di arresto, ma una bella marcia indietro.

Abbandonato il ruolo di capo medico legale della Virginia è diventata una consulente privata, si è trasferita in una casa ben ai di sotto dei suoi standard, insomma la donna che sembrava fatta di acciaio si è rivelata una donna come le altre: con le su fragilità e i suoi drammi.

Peccato che trattandosi della protagonista di un romanzo thriller, e non di un polpettone psicologico, a me piaceva proprio quella donna invincibile, un po' cinica e sempre professionale.

Lo stesso vale per i suoi fidi Pete Marino e Lucy Farinelli che sembra diano il peggio di sé sfoggiando una cattiveria mai vista in precedenza per poi crogiolarsi in sensi di colpa e piangere sul latte versato.

Infine il mistero della morte di Benton Wesley che si svelerà essere un mistero solo per Kay.

Questa è la parte del volume che mi è piaciuta poco.

Più intrigante, invece la parte dove la Cornwell ci racconta di un serial killer, del suo nascondiglio, delle sue battute di caccia e della strana simbiosi che ha sviluppato con una delle sue vittime, o forse i ruoli si sono invertiti? In questa parte ho ritrovato tutta la Patricia Cornwell dei primi romanzi: con una scrittura precisa, capace di andare al punto, di descrivere con naturalezza dettagli raccapriccianti, ma senza indulgere nel piacere di scandalizzare o far arricciare il naso per il raccapriccio ai suoi lettori.

Poche pagine estratte da un contesto piuttosto piatto, che comunque bastano a salvare parzialmente un romanzo che in effetti non è poi un granché.




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