Recensione: Spin

 Spin di Patricia Cornwell

Titolo: Spin

Titolo Originale: Spin

Autore: Patricia Cornwell

Genere: Thriller

Prezzo Cartaceo: € 22,00

Prezzo Ebook: € 7,99

Pagine: 348

Pubblicazione: 2 marzo 2021

Collana: Omnibus

EAN: 9788804739814

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: In questo nuovo romanzo il capitano Calli Chase è coinvolta in una lotta contro il tempo per sventare un terribile complotto che tiene in bilico il destino dell'umanità. All'indomani del fallimentare lancio di un razzo della NASA, il capitano Calli Chase si ritrova faccia a faccia con la sua gemella scomparsa da tempo, e con l'inquietante interrogativo di chi sia davvero. Adesso che il programma top secret avviato anni prima ha incontrato un ostacolo inaspettato, solo Calli può reindirizzarne il corso e risolvere la situazione. Aiutata da tecnologie all'avanguardia, l'investigatrice scienziata della NASA e pilota della Space Force dovrà a ogni costo scoprire l'anello mancante che lega il sabotaggio del razzo a quello che le sta accadendo. Una ricerca che qualcuno sembra intenzionato a fermare a ogni costo. Dalla NASA alla fattoria della famiglia Chase, dalla Casa Bianca alle lontane orbite spaziali, Calli deve misurarsi con un avversario astuto e spietato. Come in una pericolosa partita a scacchi planetaria, una sola mossa sbagliata rischia di scatenare conseguenze catastrofiche che si estenderanno ben oltre i confini della Terra.

Recensione: Successivamente infatti la scrittrice ha ritenuto, giustamente, di dover crescere e staccarsi dalla inevitabile ripetitività dei racconti con il personaggio che le ha regalato popolarità, e si è cimentata in altri generi letterari, creando altri eroi di carta: ma non con uguale successo di critica e di lettori, anzi.

Dopo una serie quindi di libri con poca o nessuna fortuna, la Cornwell pare essersi ripresa con l’ultima sua creatura, Callisto “Calli” Chase, una giovane agente dei servizi di sicurezza della NASA, l’ente spaziale americano, che ha fatto il suo esordio nel romanzo precedente a questo, “Quantum”. 

Malgrado la giovane età, Calli è una donna affascinante per molti versi, nel fisico, nei modi, nell’intelligenza, sapiente e scientificamente multi-abile: è infatti una pilota, una scienziata, una esperta della più raffinata e avveniristica tecnologia informatica, una specie di agente segreto addestrata pertanto all’uso delle armi, di tattiche e strategie di vigilanza e sicurezza, un agente specialissimo quindi, un cyberninja come lei stessa si definisce:

“Gli agenti speciali, i cyberninja come me, devono avere una laurea. Alcuni hanno anche un dottorato e una formazione in diverse discipline che spaziano da scienze e ingegneria a psicologia e arte…ma sono anche ingegnere aerospaziale, fisica quantistica, pilota collaudatore e astronauta in fieri”.

Un altro particolare che la caratterizza è che Calli ha una sorella gemella, un vero e proprio clone perfettamente identico ed interscambiabile, Carme, come lei agente dei servizi di sicurezza della NASA. 

Con tale premessa, data la sua preparazione il minimo da aspettarsi è che Calli sia coinvolta in intrighi, azioni, avventure galattiche che hanno a che fare con la salvezza del pianeta, che contemplano pertanto dimestichezza con un’informatica altamente specialistica, l’Intelligenza Artificiale elevata alla massima potenza, il cybercrimine, i voli spaziali e quanto altro di avveniristico si possa ipotizzare: oserei dire che si tratti di autentici romanzi di fantascienza, ambientati ai nostri giorni e portati al parossismo.

Insomma, il romanzo è questo: un cyber romanzo.

Può piacere, certo, ma ha anche qualche punto debole. 

La trama è complicata, un sequel del romanzo precedente, un prequel del prossimo, un pochino troppo intricata e piena zeppa di sigle, di acronimi, di termini scientifici, di rimandi alla fisica quantistica e all’ingegneria che, per quanto interessanti, alla lunga stancano.

Inoltre, manca di suspense,di attesa, di paura.

Anche lo stile di scrittura è particolare, ridondante, Patricia Cornwell indubbiamente sa scrivere, scrive bene, ci mancherebbe, ne ha data ampia prova, e però proprio per le caratteristiche della storia e della protagonista stavolta effettua in un certo senso uno “spin”, una rotazione sull’asse della sua scrittura, che appare più elaborata, forse più elegante, ma a mio parere anche più involuta, appesantisce la lettura.

Tutto il romanzo, quindi, appare come una celebrazione dell’american way of the life, un excursus onorifico del patriottismo e della capacità tecnico scientifica americana all’avanguardia nella ricerca e nelle scienze, specie quelle aereo spaziali, tale che i posteri possano un giorno apprezzare l’American graffiti technology e rilevarne quanto abbia inciso nel progredire dell’umanità.

Lo consiglio, ma non aspettatevi Kay Scarpetta o un medical thriller, è altro, piacerà solo agli appassionati del genere cyber-thriller. 



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