Recensione: Neve di primavera

 Neve di primavera di Yukio Mishima 

Titolo: Neve di primavera

Titolo Originale: Haru No Yuki 

Autore: Yukio Mishima

Genere: Letteratura Giapponese

Prezzo Cartaceo: € 13,00

Prezzo Ebook: € 0,99

Pagine: 320

Pubblicazione: 10 giugno 2015

Editore: Feltrinelli

Collana: Universale economica 

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

Trama: Tokyo, 1912. Dopo la guerra russo-giapponese, l'alta società nipponica, convenzionale e tradizionalista, ossessionata dal decoro, dal rispetto delle apparenze e dalla conformità a regole antiche, deve affrontare una realtà che sta rapidamente mutando. A vivere queste tensioni su di sé è il giovane Kiyoaki Matsugae, appartenente a una famiglia di Samurai, figlio di marchesi ma cresciuto nella più aristocratica casa dei conti Ayakura, vicina alla corte imperiale. Il dissidio fra tradizione e mutamento si intreccia per Kiyoaki con i suoi confusi sentimenti per la bella e intraprendente Satoko Ayakura, accanto alla quale è cresciuto e dalla quale sarebbe ricambiato, se solo lui riuscisse a fidarsi di lei e delle proprie emozioni. Ma l'orgoglio e il timore che i propri slanci gli si possano ritorcere contro inducono Kiyoaki a comportamenti contraddittori ed esitazioni fatali. A consigliarlo e aiutarlo l'amico Honda Shigekuni, un giovane concreto e positivo, più maturo e consapevole di lui, costretto ad assistere come muto testimone ai mille moti contrastanti dell'animo del ragazzo e alle sue scelte sconsiderate, che potrebbero portare lui e Satoko su una strada da cui è impossibile deviare.

Recensione: “Neve di primavera” è decisamente un capolavoro della letteratura novecentesca giapponese.

Questo romanzo di Yukio Mishima tratta delicatamente la storia d’amore segreta tra due giovani nobili che appartengono a famiglie dell’aristocrazia dell’epoca, la quale però fa da sfondo a una velata critica all’occidentalizzazione giapponese e alla perdita dei valori samuraici in seguito alla restaurazione del paese.

Fin dalle prime pagine si viene catapultati in una società in mutamento che però preserva ancora saldamente la propria tradizione: preponderanti nel libro sono le usanze e grande cura è affidata alla descrizione delle varie cerimonie e degli oggetti tipici. Da questo punto di vista, la lettura risulta un po’ ostica a chi non è famigliare con la cultura del Giappone a causa dei numerosi termini in lingua originale, ma, con un po’ di pazienza, si può periodicamente andare a controllare nelle note a fine libro.
Il libro, infatti, trasmette delicatezza ma lascia il lettore con un leggero sentimento di tristezza.
La trama non è particolare o avvincente (credo siano gusti personali in quanto non mi piacciono molto le storie d’amore), ma il racconto risulta essere davvero unico ed interessante a causa di un fattore importantissimo: lo stile.
Lo stile di Mishima, a mio parere, è davvero sublime: fin dalle prime pagine ci sembra di star leggendo un testo poetico, di star ascoltando una melodia che fuoriesce dalle parole sulla carta. 
E' unico nel suo genere ed in completa armonia con i contenuti del romanzo
Ad alcuni risulterà un po’ pesante, ad altri un po' lento e noioso, ma per me è il migliore quando si tratta di poetizzare la realtà.
Si, poetizzare, in quanto questo libro è ben lungi dall’idealizzare la vita, dal proporre un “vissero felici e contenti” ai due protagonisti.
La lettura è consigliatissima a chi ama la poesia e la cultura giapponese, ma anche a chi cerca qualcosa in più rispetto alle solite storie d’amore scontate che si trovano oggigiorno in libreria.




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