Eneide di Virgilio
Titolo: Eneide
Titolo Originale: Aeneis
Autore: Virgilio
Genere: Classici Greci e Latini
Prezzo Cartaceo: € 13
Prezzo Ebook: € 0,99
Pagine: 632
Pubblicazione: 2014
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili. Classici
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Trama: Questa nuova traduzione dell'Eneide, corredata da un ricco apparato di note, si configura come particolarmente tecnica e come intimamente poetica: due connotazioni complementari del lavoro di un traduttore che è affermato studioso di letteratura latina e poeta in proprio. Tecnica per la scelta metrica di un esametro barbaro molto duttile, ma anche molto preciso, con i suoi sei accenti e con giochi di pause, e di alternanze fra misure dattiliche e spondaiche, che realizzano una analogia assai stretta rispetto all'archetipo latino. Tecnica per la scelta di mantenere le ripetizioni virgiliane in tutte le tessere formulari: locuzioni fisse dove Virgilio usa locuzioni fisse. La rielaborazione poetica parte da premesse di questo tipo, ma si snoda in un paziente rispetto delle singole parole, fino a una spiccata attenzione alle trame foniche, e specialmente alle allitterazioni, omaggio al poeta più musicale e fonosimbolico del mondo antico. Si snoda poi nella ricerca di imprimere, come già fece Virgilio, un passo sublime a una lingua d'arte non troppo lontana da quella usuale. E ancora nella capacità di calibrare un tono malinconico anche nelle pagine più epiche. Il più affascinante esito della letteratura latina trova una nuova voce, fedele e attualissima, per i lettori di oggi e di domani.
Recensione: Dopo Bucoliche, prima opera di natura prettamente intimistica, e la successiva Georgiche, di carattere didascalico, Eneide è l’ultimo e più importante lavoro di quello che, senza enfasi, può essere definito il più grande poeta latino. Fu commissionata dall’imperatore Augusto che desiderava che le origini del suo grande dominio non trovassero riscontro in un popolo di rozzi bifolchi insediato secoli prima sul Tevere, ma che alla base ci fosse qualcosa di più importante, di mitico; è per questo scopo che nacque l’Eneide, un’opera che potrebbe sembrare la naturale continuazione, dal punto di vista dei perdenti, della famosa Iliade, e che fu scritta in un arco di tempo che va dal 31 a.C. al 19 a.C.
Con una notevole dose di fantasia Virgilio narra della fuga da Troia in fiamme di Enea, il figlio di Anchise, del suo peregrinare per mare in cerca di un nuovo lido in cui approdare fino a giungere alle coste del Lazio, diventando così di fatto il primo antenato del popolo romano.
L’Eneide, scritta in esametri dattilici, una metrica complessa, ma capace di rendere più gradevole l’opera all’ascolto, è stilisticamente perfetta ed esalta, oltre alle origini di Roma, l’abilità del suo autore, che fa ricorso a diverse figure retoriche, quali l’allitterazione, capace di aggiungere armonia ad armonia, e la difficile assonanza, rivelando, sempre che ce ne fosse bisogno, data la genialità di Virgilio, capacità tecniche ancor oggi ritenute eccezionali.
Da leggere per chi non la conoscesse, da rileggere per chi l’ha studiata a scuola, perché l’Eneide è un’esperienza nuova ogni volta, sia la prima che le successive.