Recensione: Casa di foglie

 Casa di foglie di Mark Z. Danielewski

Titolo: Casa di foglie 

Titolo Originale: House of Leaves 

Autore: Mark Z. Danielewski

Genere: Thriller-Horror

P. Cartaceo: € 29,00 

Pagine: 760, Brossura 

Pubblicazione: 2019 

Editore: 66thand2nd 

Collana: Bookclub 

Valutazione: ⭐⭐⭐

Trama: Quando la prima edizione di Casa di foglie iniziò a circolare negli Stati Uniti, affiorando a poco a poco su Internet, nessuno avrebbe potuto immaginare il seguito di appassionati che avrebbe raccolto. All’inizio tra i più giovani – musicisti, tatuatori, programmatori, ecologisti, drogati di adrenalina –, poi presso un pubblico sempre più ampio. Finché Stephen King, in una conversazione pubblicata sul «New York Times Magazine», non indicò Casa di foglie come il Moby Dick del genere horror. Un horror letterario che si tramuta in un attacco al concetto stesso di «narrazione». Qualcun altro l’ha definita una storia d’amore scritta da un semiologo, un mosaico narrativo in bilico tra la suspense e un onirico viaggio nel subconscio. O ancora: una bizzarra invenzione à la Pynchon, pervasa dall’ossessione linguistica di Nabokov e mutevole come un borgesiano labirinto dell’irrealtà. Impossibile inquadrare in una formula l’inquietante debutto di Mark Z. Danielewski, o anche solo provare a ricostruirne la trama, punteggiata di citazioni, digressioni erudite, immagini e appendici. La storia ruota intorno a un misterioso manoscritto rinvenuto in un baule dopo la morte del suo estensore, l’anziano Zampanò, e consiste nell’esplorazione di un film di culto girato nella casa stregata di Ash Tree Lane in cui viveva la famiglia del regista, Will Navidson, premio Pulitzer per la fotografia, che finirà per svelare un abisso senza fine, spalancato su una tenebra senziente e ferina, capace di inghiottire chiunque osi disturbarla.

Recensione: Casa di foglie è un romanzo alquanto inusuale, per via della sua immaginazione. 

Questo stile appartiene alla lettura ergodica, che deriva dal greco "Ergon" (lavoro) e "Hodos" (Percorso). 

Lo scrittore in molti casi riproduce gli stati d'animo dei protagonisti con effetti agorafobici o claustrofobici, in linea con i susseguirsi degli eventi narrati.

L'autore non risparmia nulla al lettore: personaggi inventati, titoli di libri, ipotetici quadri, luoghi esistenti ed inventati. 

Innumerevoli le note a pie di pagina, che non bisogna trascurare, poiche' creano un'altra storia. 

Un volume unico nel suo genere che riesce a rapirti. 



Vecchia edizione della casa di foglie 


Nuova edizione della Casa di Foglie 

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